Ecografie bulbare e orbitaria

Studio Oculistico Daini

Medico chirurgo con pluriennale esperienza nel settore oftalmico

ECOGRAFIA BULBARE E ORBITARIA

Perché l’ecografia in ambito oftalmologico?


  • l’ecografia nel mio campo si differenzia dall’ecografia in altri distretti dell’organismo umano perché il raggio di azione degli ultrasuoni ha una penetranza limitata ( max. 3-4 cm.) ma ha una alta risoluzione dei dettagli.
  • si divide in ecografia bulbare ( solo l’occhio) e ecografia orbitaria ( solo la cavità orbitaria).
  • la metodica più sofisticata, precisa e soprattutto confrontabile con quadri ecografici precedenti e anche più affidabile e’ la ecografia standardizzata a-e b-scan.
  • questo perché a distanza di tempo e anche con specialisti che praticano lo stesso metodo in altri paesi, i quadri ecografici sono confrontabili e riproducibili attraverso gli stessi parametri che sono appunto standardizzati.

Essa viene raccomandata ogni qualvolta i segmenti anteriori dell’occhio non permettono l’esplorazione del fondo oculare, o quando esiste una emorragia vitreale (emovitreo) che non permette di vedere un eventuale distacco di retina.


Viene considerata l’indagine diagnostica di elezione per la diagnosi differenziale delle neoformazioni intrabulbari ed intraorbitarie, in particolare la differenziale fra tumori benigni e maligni, come il raffronto nevo coroideale/ melanoma coroideale per esempio. In questo caso particolare e di frequente osservazione, più che la fluorangiografia, l’ecografia bulbare a-scan, attraverso l’analisi dei picchi è in grado di indirizzare l’oculista


L’indagine diagnostica non è invasiva, ed è più volte riproducibile senza danno per il paziente ( gli ultrasuoni non sono dannosi come i raggi x), quindi facilmente praticabile soprattutto sui bambini per diagnosi nel caso di cisti orbitarie.


L’analisi costituisce un formidabile aiuto per gli endocrinologi che vogliono valutare con esattezza l’impegno e lo spessore dei muscoli extraoculari coinvolti nel processo infiammatorio della oftalmopatia di basedow ( o di graves), l’esoftalmo tiroideo classico.


Lo strumento utilizzato per tale indagine é dotato di tre sonde differenti, la sonda b-scan, la sonda a-scan e una terza sonda per le misurazioni biometriche. Nello specifico , la sonda a-scan é standardizzata secondo i parametri internazionali della oncologia oculare del prof. Karl Ossoinig.


Infine viene usata per la misurazione di neoformazioni endobulbari prima della terapia conservativa, e dopo di essa come regolare follow-up negli anni successivi al trattamento.

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