Terapia dell'occhio secco

Studio Oculistico Daini

Medico chirurgo con pluriennale esperienza nel settore oftalmico

XXXV Congresso Annuale S.I.L.O. Cortina d’Ampezzo

ISTITUTO EUROPEO OCCHIO SECCO DRY EYE EUROPEAN INSTITUTE EUROPÄISCHES INSTITUT TROCKENES AUGE 


Rodolfo Daini, Bologna

NOVITÀ IN TEMA DI DRY EYE

LUCE PULSATA + MASCHERA NELLA TERAPIA OCCHIO SECCO

La protagonista indiscussa di questo nostro simposio è la  Ghiandola di Meibomio, e pare proprio che il Dr. Heinrich Meibomio, e pare proprio che il Dr. Heinrich Meibom sia stasera il convitato di pietra.

Heinrich Meibom nacque nel 1638 a Lubecca e nel 1666 per primo individuò queste ghiandole palpebrali descrivendone forma, contenuto e funzione.



La disfunzione delle ghiandole di Meibomio si è rivelata essere la concausa principale della DED (Dry Eye Disease) nel 75% dei casi (secondo alcuni l’86%).


La stragrande maggioranza dei pazienti hanno disfunzione del film lacrimale per cause iper evaporative.

La Sindrome di Sjøgren ed altre patologie fanno parte del gruppo minoritario della ipo produzione dello strato acquoso.

Quindi ci concentriamo ora su nuove e più efficaci strategie per ripristinare la funzione escretoria di queste strutture ghiandolari.

COME AGISCE LA LUCE PULSATA E LA MASCHERA NEL

TRATTAMENTO DI QUESTE DISLACRIMIE?

Gli impulsi intensi a brevissima durata che vengono emessi “sciolgono” le ostruzioni cerose ed i dacrioliti che ostruiscono i dotti escretori.

Questa stadiazione rappresenta i vari stadi di gravità delle occlusioni, e a seconda delle intensità in joule, degli impulsi che vengono emessi, è efficace sia nelle:


sindromi iper evaporative associate a blefarite subclinica


nelle blefariti cronicizzate

nelle calaziosi multiple

nelle parziali atrofie dei dotti escretori, che nella loro involuzione provocano malposizioni dei bordi palpebrali

Negli anziani e nei pazienti con blefariti croniche, infatti, il profilo del bordo palpebrale diventa da quadrangolare a arrotondato.

Inoltre si creano delle microtrazioni di tessuto fibrotico che estroflette all’esterno il bordo della palpebra inferiore, una configurazione che precede l’ectropion.

ESPERIENZA PERSONALE IN 5 ANNI

In tutti questi casi con percentuali diverse, la combinazione nel trattamento di IPL (Intense Pulsed Light) + maschera ha migliorato il quadro clinico.


Più il grado è avanzato, più trattamenti sono necessari.


Questo tipo di luce pulsata policromatica stimola le ghiandole di Meibomio a riprendere il loro normale funzionamento.


Come agisce?


Il meccanismo di azione si basa sul trasferimento di calore che ammorbidisce e facilita la fuoriuscita del secreto Meibomiano (meibum) e riduce la trombosi del sistema vascolare adiacente le ghiandole.


Gli impulsi sono brevissimi, della durata di millisecondi ma nel momento dell’impatto sprigionano sulle ghiandole un’energia termica di 600°.

Il trattamento è semplice ed indolore e la seduta dura pochi minuti.

Il paziente si accomoda sul lettino con la testa sollevata di 30°, un occhialino, simile a quelli usati durante le sedute abbronzanti sotto le lampade UVA, viene posto sugli occhi per protezione dai flash, e una serie di 5 flash vengono applicati attorno alla palpebra inferiore dal canto interno fino al canto esterno.


La maschera, in particolare, si avvale di luca al LED disposte all’interno di essa; essa viene applicata per 15 minuti sul viso del paziente sdraiato sul lettino con la testa sollevata di 30°.


Emette una lunghezza d’onda di 630 nanometri che attiva la termogenesi interna delle cellule e l’ATP. Riattivandosi il metabolismo, molte cellule riprendono la loro funzione escretrice.

Dal febbraio 2018 ad oggi, ho trattato circa 250 pazienti, con risultati soddisfacenti.


Inoltre, oltre ai casi descritti, come suggerito nel recente passato dai colleghi Luigi Marino e Lucio Buratto, ho trattato alcuni pazienti prima e dopo gli interventi di cataratta e di chirurgia refrattiva.


Questo ha portato ad un rilevante miglioramento di secchezza oculare post intervento.


UN FILM LACRIMALE INTEGRO, CON UNA SUFFICIENTE COPERTURA LIPIDICA, MIGLIORA TANTISSIMO IL BENESSERE DEL PAZIENTE... ED ANCHE QUELLO DELL’OCULISTA


Share by: